La storia di Fernanda Wittgens, la prima direttrice della Pinacoteca di Brera a Milano dalla parte degli ebrei.
Influenzata dalla professione di suo padre, Fernanda Wittgens si appassiona all’arte e alla cultura, tanto da laurearsi a pieni voti in Lettere. Prima insegnante liceale, poi da assistente di Modigliani passa a diventare ufficialmente la direttrice della Pinacoteca di Brera prendendo il suo posto. Al centro del periodo nazista, Fernanda si occupa di salvare tutti i capolavori dei musei milanesi ma anche tutti gli amici e famigliari ebrei che venivano perseguitati. Una storia di coraggio e determinazione raccontata nella fiction Rai “Fernanda”.
Biografia di Fernanda Wittgens
Fernanda Wittgens nasce a Milano il 3 aprile 1903, sotto il segno dell’Ariete, da Margherita Righini e da Adolfo Wittgens. Proprio grazie a suo padre, professore di lettere, inizia a coltivare la sua passione per l’arte visitando insieme a lui i musei della città. Dopo essersi laureata a pieni voti in Lettere, Fernanda insegna storia dell’arte presso i licei milanesi Parini e Manzoni.
Non si può essere intellettuali in tempo di pace,codardi nel pericolo.
— Patrizia Ciardelli (@ghegola) November 18, 2018
Fernanda Wittgens alla madre, da San Vittore 1944
Direttrice della Pinacoteca di Brera,ne mise in salvo le opere durante la guerra e ne rinnovò, poi,lo splendore.#Women4Art
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Nel 1928 diventa l’assistente del direttore dell’Accademia di Brera, Ettore Modigliani, il quale si allontana dalla sua professione perché ebreo. I due restano comunque in contatto e Fernanda prende il suo posto continuando la sua opera Mentore che successivamente pubblica.
Fernanda Wittgens nella Seconda Guerra Mondiale
Diventata la prima donna a dirigere un importante museo, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale Wittgens mette in salvo i capolavori della Pinacoteca di Brera e aiuta alcuni ebrei ad espatriare. Nel 1944 però viene condannata a quattro anni di prigione perché giudicata nemica del nazismo, ma dopo sette mesi di carcerazione viene trasferita in ospedale grazie ad un certificato medico falso.
Dopo la guerra Fernanda si occupa della ricostruzione della pinacoteca insieme a Modigliani, diventando poi soprintendente alle Gallerie della Lombardia, e occupandosi del restauro del Cenacolo Vinciano nel convento di Santa Maria delle Grazie. La Wittgens muore l’11 luglio 1957 a causa di una malattia.
Vita privata
Tutto ciò che si sa su Fernanda Wittgens riguarda il suo impegno civile e per la sua comunità, sia a livello professionale che umano. Soprattutto il suo ruolo svolto all’interno della Pinacoteca milanese ha rappresentato uni importante pilastro, affianco al suo battersi contro le leggi raziali del Novecento. La sua storia viene onorata dal film tv omonimo del 2023.
“Oggi #FernandaWittgens è il simbolo della #Rai per ricordare il #GiornoDellaMemoria.
— Ufficio Stampa Rai (@Raiofficialnews) January 27, 2023
Fernanda è un’eroina d’altri tempi: ha salvato l’arte e gli ebrei dalla persecuzione nazifascista”.
Maria Pia Ammirati, Direttore #RaiFiction pic.twitter.com/yqdKlshtdO
Curiosità
- Nel 1956 fu riconosciuta Cavaliere Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica.
- A lei viene dedicato un film su Rai 1, in cui Matilde Gioli interpreta il ruolo di Fernanda.
- Milano le ha dedicato una via del centro per il suo aiuto agli ebrei perseguitati.
- Le sono stati dedicati un albero e un cippo al Giardino dei Giusti di tutto il Mondo di Milano.
- Grazie a Fernanda, il Comune di Milano acquistò per 130 milioni la preziosa statua di Michelangelo.